Il mio Tor

Ciao a tutti i soci,
eccomi di ritorno a Milano dopo l'incredibile esperienza del Tor des Gèants 2014.

Come prima cosa voglio complimentarmi con Matteo che non solo l'ha finito, ma ha anche dimostrato sul campo la sua grande capacità di adattamento e di gestione.
Ero certo sarebbe arrivato in fondo!

E poi ancora due parole su chi non è arrivato.
Di Mauro non so bene cosa sia successo (non l'ho visto in gara anche se eravamo abbastanza vicini). Era il suo primo Tor e ne farà sicuramente tesoro.
Cristina, invece, è stata davvero sfortunata. Si era preparata coscienziosamente ed era partita determinata. Purtroppo poco prima della prima base vita è scivolata e (se ho capito bene) si è rotta un polso.
Tor rimandato anche per lei...

Ed ora passiamo a me.
La mia gara è finita all'ultima base vita dove siamo (Daniela ed io) arrivati qualche minuto prima delle 19, quasi due ore dopo il cancello orario d'entrata (la novità del 2014).

In realtà la gara di Daniela sarebbe dovuta terminare già il secondo giorno, quando a seguito di un versamento, si era trovata il ginocchio destro bloccato (non riusciva più a piegarlo).
Caparbiamente ha continuato fino a Gressoney dove le hanno fatto un'ecografia (è incredibile, ma al Tor si aspetta meno che al Galeazzi) e, pur consigliandole di fermarsi, non l'hanno bloccata.

Quest'anno mi ero iscritto al Tor al preciso scopo di finire con Daniela quello che non avevamo finito nel 2013. Quindi ci eravamo allenati assieme e avevamo percorso assieme quei primi 200 km.
Lei ha deciso di provarci lo stesso ed io sono stato felice di accompagnarla.
Ho potuto così apprezzare fino a dove può spingersi la forza di volontà di una persona.
Immaginate di dover scalare un colle o ridiscenderlo senza poter piegare la gamba!
Siamo andati lenti. Molto più lenti di come andiamo di solito. Abbiamo sacrificato il sonno e le soste. E siamo arrivati sul col Vessona da dove siamo scesi quasi di corsa per restare nel cancello di Oyace (ore 14). Da lì il regolamento ci lasciava tre ore per raggiungere Ollomont (il primo ci ha impiegato 3 ore e 20).
Abbiamo deciso di partire lo stesso e ci abbiamo impiegato 5 ore. Quindi siamo stati esclusi...

Cosa resta dell'esperienza?
Certamente un po' di rammarico per non essere arrivati a Courmayeur (mancavano meno di 50 km), ma la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per arrivare nonostante l'infortunio.
E poi, ovviamente, la felicità di 5 giorni incredibili.

Tornando a Milano riflettevo sul fatto che il Tor ti premia per la gara stessa, non solo dopo la linea del traguardo.

Scriverò di più una volta che si è dipanato quel grumo di emozioni che ho accumulato nei giorni della gara.
Restate sintonizzati, dunque, che molto ha ancora da venire :-)

Ancora complimenti a Matteo e buone corse a tutti
Franz