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Vigolana Trail- Vigolo Vattaro (TN)

Inserito da ilaria72 il 10/06/2014 alle 16:32 nella sezione cross & trail

Grandissimo esordio di un trail davvero nato sotto una buona stella: 65 km, 4000 mt D+ con partenza da Vigolo Vattaro, alle porte della Valsugana. Già all’arrivo si capisce come girano le cose qui: ogni 10 metri c’è un volontario, preparatissimo. Per quanto assonnati (partenza da Milano h 3.50), non ci si può sbagliare: l’accoglienza è calorosa, le indicazioni chiare e un cartello benedetto indica “terzo tempo, a destra” L’ipotesi di saltare la fase “sudore e fatica” per godersi direttamente la fase “terzo tempo” ovviamente non viene nemmeno presa in considerazione…e meno male, perché davvero è stata una giornata fantastica. Frizzante al mattino, soleggiata di giorno, luminosa, quasi accecante. Un gioco di contrasti tra il verde del Trentino (che è diverso da tutti gli altri verdi!), il cielo azzurro, qualche nuvola candida, la neve, la mia bandana fucsia e le stringhe gialle fosforescenti. Il fatto di gareggiare molto, partecipare ogni settimana a gare diverse, in posti diversi, con organizzazioni e culture diverse, non mi lascia scadere nell’abitudine; amo ricordare i dettagli, i profumi, le note che fanno vibrare, che rendono oggi diverso da una settimana fa o dall’anno scorso. Questa gara mi ha particolarmente colpito, non solo per una ragione oggettiva di ottima organizzazione, ma soprattutto per i miei ricordi dell’infanzia trascorsa in Valsugana, poco distante da qui, da qualche parte su una montagna che non riesco a riconoscere tra le cime attorno. Salgo e scruto le vallate sottostanti, dal bosco si aprono scorci incredibili sulla vallata dell’Adige, con tutti gli appezzamenti coltivati che sembrano una scacchiera, di colori diversi, incastrati uno addosso all’altro. Questa geometria costruita dall’uomo non stona anzi, sembra rafforzare l’orgoglio e la passione di questa valle. Fin dai primi km capisco che oggi mi innamorerò di questa gara: i volontari con fierezza ci augurano “buona gita”, “buona vita”…”sarà una giornata straordinaria”…sono tantissimi, ad ogni angolo ed ognuno si sente parte determinante della riuscita della gara. E qui già inizia a vibrarmi dentro qualcosa…e un po’ l’effetto di quel “bon courage!” dei francesi che ti scivola nella pancia…e si sale, cerco tra i ricordi del passato un punto di incontro con questo sentiero che si inerpica, a volte anche piuttosto ripido. Il punto di incontro è lì, in quel profumo che conservavo nella memoria, che è solo di quella valle: quel misto di resina scaldata dal sole e di rododendri, un odore caldo, avvolgente. Potentissimo. Mi ritrovo sbalzata indietro di una vita eppure sono sempre io, qui ed ora, che sto salendo. Mi accorgo che ho bisogno di isolarmi, di ricordare e di amalgamare i miei pensieri…voglio solo individuare quel punto nel panorama dove ho iniziato a muovere i primi passi. Dalla vetta (mamma mia che bestiaccia la salita finale!!), il Becco della Ceriola, si apre un panorama a 360 gradi…Voglio capire dove mi trovo: chiedo ad un volontario del Soccorso Alpino di confermarmi dove si trovi la Panarotta, Vetriolo Terme…anche lui orgolioso mi indica tutto, all’orizzonte, quel Tutto verde e col profumo di resina che mi è cresciuto dentro. Una spruzzata di case che nemmeno si vede… Mi commuovo, senza saperlo nomina anche i “Compett”, una zona di prati selvaggia (così era 40 anni fa!) proprio dove ho iniziato a camminare. Dentro di me un guazzabuglio di emozioni, condite dalla fatica, dal caldo e dalla sete. Un’emozione pura come quel cielo azzurro…ringrazio, gli chiedo di farmi una foto col cellulare, difficilmente renderà l’idea dell’attimo di infinito che ho toccato da quassù, ma sarà sufficiente per ricordarmelo. Mi isolo, scendo, risalgo, scivolo sulla neve, mangio ai ristori ma sono come in una bolla di sapone: esisto solo io ed i miei pensieri in uno scenario davvero bello, inaspettato. Corribile la prima parte, più tosta ed “alpina” la seconda, con un passaggio in quota nella neve, in tutta sicurezza per la presenza di corde e l’immancabile gruppo di volontari. Scioccante la discesa abbastanza tecnica in un bosco “morto”, vittima di un incendio, tra centinaia di tronchi grigi senza vita..ma poi riprende il bosco, il verde, e la lunghissima discesa verso Vigolo Vattaro. Le Malghe, il Maneggio ed i sorrisi nel bosco…come folletti buoni i volontari con la maglia arancione ci accompagnano fino alla fine, accogliendo ognuno come fosse il primo. Touchée. Buona la prima, delicati i dettagli (come premiare la prima e l’ultima donna come se fossero tutte), strepitosa la crostata ai ristori, bastarde quanto basta le salite, deliziosa la zuppa d’orzo del Terzo Tempo …ma la vera differenza la fanno le persone. Non c’è panorama che tenga davanti ad un sorriso di incoraggiamento e di rispetto per la fatica. Complimenti agli organizzatori, davvero! Ilaria

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Nel blu dipinto di blu
Nel blu dipinto di blu
Commenti
  • ilaria72 12/06/2014 alle 10:33:13 rispondi
    :-(
    ...NON ERA LA FOTO CHE SPERAVO DI TROVARE :-((((
  • Lucky 13/06/2014 alle 10:27:48 rispondi
    ECCOLA!!
  • ilaria72 13/06/2014 alle 10:32:10 rispondi
    cesto...
    il cesto era bello ma il panettone un po' scaduto.. :-(
    grazie ominodellapista.....