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Un po' di ReFrigerio in quota percorrendo gli antichi Sentieri Reali di Caccia

Inserito da trullo il 22/08/2013 alle 10:51 nella sezione cross & trail

Ultima gara in montagna dal nome altisonante prima di mettere a riposo un po' le gambe: Royal Ultraskymarathon.

E' un appuntamento che aspetto dall'inizio dell'anno, perché il tracciato è tecnico come piace a me e simile a quello del Trofeo Kima che ho corso nel 2012 e con cui ho ancora un conticino in sospeso che magari l'anno prossimo. 52km nella parte piemontese del Parco del Gran Paradiso, per un dislivello positivo di 4.000 mt. e sei cancelli orari da rispettare: altrimenti dove sta il divertimento? E' gara di alta montagna che si svolge ogni due anni e che parte dal Lago di Teleccio a quota 1.917 mt. e arriva a Ceresole Reale (1592mt.) "seguendo i resti dell'incredibile rete delle antiche Strade Reali di Caccia, un vastissimo insieme di sentieri costruito dalla dinastia reale dei Savoia per le loro battute di caccia", cinque colli da scalare tre dei quali toccano o sfiorano i 3.000mt.; nevai, torrenti da attraversare, pietraie e laghetti ghiacciati, niente alberi e pochissimi tratti in ombra: il terreno ideale per NON correre!

Il giorno prima della gara, sabato 3 agosto, salgo in auto fino al luogo della partenza. Lasciata la statale imbocco una stradina stretta tutta a tornanti che sale di 1.000 metri e in mezz'ora sotto gli scrosci e i lampi di un temporale coi fiocchi mi porta alla diga del Lago di Teleccio. Essere nel parcheggio ai piedi di quell'enorme diga con quelle orribili condizioni meteo non mi mette certo allegria. Scambio quattro chiacchiere sotto le ultime gocce di pioggia con il forte atleta della Valetudo Skyrunning Claudio Garnier, che è lì con la famiglia e mi dice che vuole piantare la tenda proprio lì. Un'occhiata a lui, guardo la diga con il cielo cupo tra le montagne, poi guardo la moglie e poi mi scappa un "Madò, che angoscia! No, no, io ora mi carico lo zaino in spalla e salgo al Rifugio Pontese a 2.200mt, una bella camminata in salita di 40 minuti oggi e una in discesa domani mattina alle 6 per scaldarmi un po' le gambe! ".

Ancora mi sto chiedendo chi dei due ha avuto l'idea più brillante. Claudio poi il giorno all'arrivo mi dirà di essere sceso e di aver dormito al rifugio in zona arrivo, ergo vinco il premio del più fesso. Comunque poco dopo le 18 arrivo a destinazione e mi sistemo nella classica camerata con letti a castello, che a poco a poco si riempirà di corridori e montanari. Fortunatamente il cielo si apre e lo spettacolo delle montagne che mi circondano è davvero incredibile: in basso il lago e la diga, in alto le vette imponenti che mettono soggezione. Emozioni contrastanti, inspiro l'aria fresca e penso che domani mattina andrò lassù in mezzo alla neve e che sarà un viaggio interminabile: mi sento davvero piccolo. E' sempre bello fare gruppo e condividere le gare in compagnia degli amici, ma qualche volta mi piace mettermi alla prova "in solitaria ", soprattutto in montagna e in posti così. In queste condizioni, prima di competizioni di questo genere, i dubbi si ingigantiscono: non sono al massimo della forma fisica dopo la gara della domenica precedente, l'alluce del piede destro mi preoccupa non per le salite, ma per le lunghe discese. Potrei aiutarmi, come consigliano vivamente gli organizzatori, usando le bacchette, ma per me sarebbe la prima volta in gara e ho paura che mi diano più fastidio che altro. Dubbi che non posso condividere lì con nessuno, se non con persone conosciute al momento, con cui condivido il tavolo a cena. Che poi è possibile che siamo in 40 in questo rifugio e nessuno l'ha mai corsa 'sta gara?? Mah.Ah eccone uno! Un sciùr de Milàn che ci dice: "L'ho fatta due anni fa'." "E com'è?" "E' dura.Mangiate mangiate che domani è lunga.E poi i cancelli.sono stretti.e poi se piove.". Uè guagliò, è arrivato O' MOTIVATORE!! Senti un po', esco dal rifugio a prendere una boccata d'aria, a fare una telefonata e poi vado subito a dormire. Cià!

Io parto.

Poi so che i dubbi spariranno, come sempre quando si è in gara e anzi, pregusto già quei momenti in cui sarò solo, visuale libera davanti e nessun rumore di passi o respiri dietro. Testa libera e solo montagne da attraversare, senza pensare alla fatica che sto facendo perché i posti in cui sto correndo assorbono ogni sensazione. E poi voglio arrivare alla fine, non a qualsiasi costo ma voglio arrivare alla fine. Sveglia alle 4,30 con il buio, testa sotto l'acqua gelata, in bagno la luce non va e cavolo.ho dimenticato la torcia frontale! Va bene, provo a mettermi le lenti a contatto al buio, tanto gli occhi dovrei ricordarmi dove sono. Colazione alle 5 e alle 5,30 zaino in spalla e in discesa ripercorro il sentiero fino alla diga seguendo la luce di tre ragazzi che ho davanti. Giunto all'auto rimetto lo zaino da montagna nel bagagliaio e indosso quello più leggero da trail contenente il materiale obbligatorio e qualcosa in più, perché la giornata sarà lunga e il meteo chi lo sa. Ritiro il pettorale e dopo il controllo incontro i Road Luciano e.Non ci credo: Ilaria??? Ha corso il Trail del Ticino il giorno prima, 56km e 4.400 D+, arrivando tra le altre cose seconda e oggi è qui??? Non ho parole. Il motivo è che sta preparando una garetta da 166km: baciamo le mani.e ci incamminiamo verso la linea di partenza. Va bene, ore 7 o poco più, si parte subito in salita verso il colle dei Becchi (2990 mt.). In bocca al lupo. Beh, per ora direi basta così. Altrimenti diventa troppo lungo. Riusciranno i tre Road ad arrivare al traguardo? Il seguito, solo per abbonati, potrete leggerlo sul prossimo Runner's Post (così faccio contento anche Cristiano ;) )

Marco Frigerio

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Discesa dal Colle dei Becchi (foto tratta dal sito http://www.pantacolor.it)
Discesa dal Colle dei Becchi (foto tratta dal sito http://www.pantacolor.it)
Commenti
  • ilaria72 25/08/2013 alle 13:19:53 rispondi
    missione compiuta
    finisher! UT4M

    36 ore, 46 minuti, 46 secondi.

    che emozione....