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Correndo nella leggenda...

Inserito da trullo il 29/07/2013 alle 20:29 nella sezione cross & trail

Come tutti gli anni nell’ultima domenica di Luglio Premana, paesino dell’alta Valsassina, diventa il centro dello Skyrunning italiano
Ma no, esageriamo: dello Skyrunning mondiale!

Ad una organizzazione ormai impeccabile si unisce una partecipazione incredibile: questa non è più solo una manifestazione sportiva, ma diventa una festa, un evento capace di muovere diverse migliaia di persone tra atleti (tra i più forti italiani, spagnoli, francesi, americani, rumeni, giapponesi), valligiani e turisti.
Questa è la mia sesta partecipazione, qui ho corso la mia prima gara in montagna e qui mi sono innamorato di questa disciplina.
L’atmosfera è qualcosa di unico, lo si percepisce fin da quando si entra in paese.
Sono le 7 del mattino ma c’è tantissima gente per le strade, c’è l’elicottero (che fa sempre la sua “porca” figura) che quando si avvicina fa aumentare il battito cardiaco, gli speaker che raccontano il passato e il presente della manifestazione, una delle prime corse in montagna nata negli anni ’60.

I partecipanti sono oltre 800, divisi nelle due gare: la mini-Skyrace da 20km e quasi 1.000 mt. di dislivello positivo e la skymarathon di 33km e 2.500 mt di dislivello positivo, con tre salite e tre discese da affrontare.
Come anticipato da Franz nell’articolo pre-gara, tanti sono i Road presenti, chi al debutto ma anche chi ha già alle spalle qualche partecipazione.
Data la mia esperienza qui, do qualche consiglio ai “debuttanti”, magari stupido, ma vi assicuro che più tardi, mentre starò correndo sulla terza e ultima salita mi torneranno in mente “le perle di saggezza” profuse in partenza e me lo ripeterò da solo “Mannaggia a me, avevo proprio ragione…questa salita non finisce mai.”

Dopo esserci cambiati e aver percorso già circa un migliaio di scalini su e giù tanto per scaldarci (perché Premana è un labirinto di scale), assistiamo alla partenza degli amici che si cimentano nella gara corta e poi finalmente entriamo in griglia.
Qui l’attesa è lunga e snervante, perché vengono presentati gli atleti di punta uno ad uno, mentre noi siamo pigiati dietro.
Cerco di distrarmi guardando il pubblico ai lati, affacciato alle finestre, addirittura in piedi sui tetti per assistere alla partenza, ma i pensieri si accavallano l’uno sull’altro: un po’ penso alla mia gara, al tempo che mi piacerebbe fare (magari potrei raggiungere Emanuela Brizio che parte davanti e tenere il suo passo), ai tratti in cui oggi voglio spingere e a quelli in cui non devo strafare, ad arrivare fino in fondo intero perché tra sette giorni ho altre montagne da affrontare, al caldo asfissiante a cui sembra andremo incontro (ma mi consolo perché non sarà mai come quello che troveranno i ragazzi che partiranno tra tre ore a Milano nel Triathlon).
Un po’ invece mi domando se alcuni dei miei compagni di squadra, che sono qui perché ho sempre elogiato questa gara, mi malediranno per averli trascinati fin qui.
Forse Matteo perché stanotte è andato a dormire alle 2,30 e si è dovuto svegliare alle 4,30?
Forse Franz perché c’è questo maledettissimo cancello orario delle 4h30’ che incombe come una spada di Damocle e lo costringerà a dare tutto?
Durante la gara lo so che mi fischieranno le orecchie, ma alla fine sono sicuro che il “Giir di Mont” saprà regalare a tutti emozioni che rimarranno nella mente per tanto tempo.

Non preoccupatevi, ora non comincio con la cronaca della gara, altrimenti so che non finisco piĂą.
Vi posso dire solo alcune cose: che la Brizio l’ho raggiunta sulla prima salita verso l’Alpe Chiarino, ma ovviamente al diavolo le strategie della partenza: l’ho superata e l’ho rivista solo al traguardo.
Che nella prima discesa verso l’Alpe Vegessa scivolo sulle pietre viscide e pianto un volo memorabile che il mio sedere si ricorderà per un po’.
Che facendo un calcolo approssimativo con Franz mentre si tornava a casa in auto, penso di aver bevuto una decina di litri di liquidi in 33 km, più quattro o cinque birre dopo l’arrivo.
Che raggiungere la cima della seconda salita verso il 14mo km, alla Bocchetta di Larecc, con almeno 150 persone più lo speaker con microfono che ti chiamano per nome e ti urlano “DAI DAI DAI, SU DURO! SU DURO! COSI’ COSI’!! BRAVISSIMO!” è sempre da brividi: la testa diceva di preservarmi perché mancava ancora più di metà gara, ma gli ultimi 50 metri di muro ho cominciato a correre per farli urlare ancora di più.
Ora sono alla ricerca di donatori di polpacci.
E infine che mentre corro mi ripeto più di una volta che l’anno prossimo sarò ancora qui, ma mi piacerebbe essere tra gli spettatori per fare il tifo, ma non perché sto facendo una fatica incredibile con le mani sulle ginocchia a spingere, piegato in avanti, sguardo basso, bocca aperta, un passo dopo l’altro fino alla fine dell’ennesima rampa.
E’ solo perché correre così è tutta un’altra storia.

Quella che si respira in questa gara è un’atmosfera unica: si passa dagli alpeggi dove tutte le persone partecipano con passione alla tua fatica e sembra che siano tutti lì ad aspettarti, dove i bambini ti offrono le spugne imbevute di acqua fresca, e gridano “OLE!” quando ti tuffi sotto le docce all’aperto preparate per l’occasione, dove giri l’angolo di una casa e trovi signore armate di pentole che picchiano con i mestoli per far tifo e casino, oppure quando dopo 20km mentre sei distrutto e ti offrono un bicchiere di coca cola ti dicono “PERO’ HAI ANCORA UN BEL PASSO TE! TI HO VISTO DA LONTANO…MA ADESSO STAI ATTENTO PERCHE’ C’E’ ANCORA UNA SALITA DURA NE’…..COMUNQUE E’ L’ULTIMA”. Ah bene, grazie.

La gara riesco a finirla come avevo in testa, nonostante due piccoli stop per far passare i crampi e un dolore all’alluce del piede destro che nell’ultima discesa verso il traguardo non mi ha permesso di dare tutto quello che avevo ancora.
L’arrivo è con l’ultimo falsopiano in salita sulla via principale di Premana, ma con gli amici che mi aspettano.
Poi Il ristoro, la doccia e mi unisco a Stefano e gli altri per aspettare gli altri Road all’arrivo.
La gara è dura, su questo non c'è dubbio, per riuscire ad arrivare al traguardo bisogna essere preparati e allenati.
Ma la soddisfazione di portarla a termine è enorme e il ricordo delle immagini rimaste impresse nella memoria mentre la sera a letto guardo il soffitto ripaga di tutta la fatica.

Almeno per me è così.
E comunque di insulti per ora non ne ho ricevuti…

Qui sotto i Road giunti eroicamente al traguardo

Mini SkyRace - 20km 1100 D+
atletatimepos
Vanni Pedrolini2:27:0382/310
Luca Maestroni2:37:55115/310
Stefano Bacciocchi2:46:30155/310
Monica Fabrizio3:01:37215/310
Filippo Stucchi3:06:18231/310
Stefano Finizio3:21:27262/310
Stefano Calvi3:42:49285/310
SkyMarathon - 32km 2400 D+
atletatimepos
Marco Frigerio4:22:3160/372
Matteo Zardini5:28:13205/372
Marco Camatta5:31:44215/372
Franz Rossi6:14:43321/372
David Olivelli6:25:41340/372

Marco Frigerio

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La gente in attesa alla bocchetta di Larec (foto di Giuse A.)
La gente in attesa alla bocchetta di Larec (foto di Giuse A.)
Commenti
  • Franz.Rossi 30/07/2013 alle 07:12:15 , modificato il 2013-07-30, alle 07:15:33 rispondi
    Poco da aggiungere...
    Poco altro da aggiungere al racconto di Marco (oltre a buon compleanno).

    Gara bellissima e dura: a metĂ  della seconda discesa ho incontrato Paolo Nava e ci siamo rincuorati sul fatto che saremmo riusciti a passare il cancello orario.
    In realtĂ  continuando a tirare io sono passato per pochi minuti, mentre lui non ce l'ha fatta (peccato).

    La gente era il vero spettacolo, le montagne, i passaggi negli alpeggi, ogni fonte d'acqua, erano tutti presidiati da volontari e da volonterosi.

    Un encomio solenne per Marco.
    A lui il merito di avermi convinto a venire a Premana (giuro che non ti ho maledetto neppure una volta).
    A lui il merito di aver corso una grande gare.
    A lui il merito, una volta che sono arrivato, di materializzarsi dove mi ero accasciato con una birra in mano.

    Grande trasferta, bellissima compagnia.
    Grazie a tutti

    Franz
  • matte 30/07/2013 alle 16:15:52 rispondi
    E' una gara meravigliosa, penso di essere riuscito a finirla solo grazie ai continui e calorosi incitamenti del pubblico presente lungo tutto il percorso!!!
    Quel "DAI DAI DAI, SU DURO! SU DURO!" me lo porterò dietro per tanto tempo!!

    Matte
  • Taddeo 01/08/2013 alle 12:15:59 rispondi
    Premanese
    Bravi Road !! complimenti per aver portato a termine la gara! sicuramente è stato molto, ma molto dura a causa del caldo ! bravi e all'anno prossimo !! ;-)
  • enrico.grimaldi 01/08/2013 alle 20:59:19 rispondi
    Acciaio !
    Bravissimi tutti,dal primo all'ultimo ! Complimenti !