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La primavera d'Elba

Inserito da Franz.Rossi il 17/04/2013 alle 20:13 nella sezione cross & trail

Sì, lo so, lo so...
Lo scorso weekend la primavera è scoppiata dapperttutto, persino dentro il XXV aprile, ma all'isola d'Elba è stato uno schianto.

Prima di tutto vi racconto in poche note di che cosa si trattava.
La gara è l'ELBA Trail (due percorsi, uno da 14km con 500 mt di dislivello positivo e una lunga, da 60km con 3511 mt D+).
E' organizzata dalla famiglia di Eleonora (una ragazza morta in un incidente stradale qualche anno fa) allo scopo di raccogliere fondi per un bellissimo progetto di solidarietà in Madagascar.
Il costo dell'iscrizione è bassissimo: 40 euro.
Vi sembra molto? Comprende il pernottamento in hotel, il pranzo della domenica (e con 10 euro in più c'è anche la cena del sabato), il pacco gara.
E tutto il ricavato va direttamente a finanziare il progetto.

Comunque, un bel gruppetto di Road (tra chi voleva fare la gara e chi voleva fare la gita) si è organizzato per questa splendida trasferta.
Io ero in macchina con Edda (Lucchini), Riccardo (Biffi) del Road e un terzo amico Claudio (Vaiti) di A Piede Libero.
4 ore scarse di macchina e saliamo sul ferry boat.
La giornata è così bella che decidiamo di andare nel ponte di poppa per godere dell'aria aperta.
Ma non siamo i soli: lì infatti stanno festeggiando le Tartarughe del Kirghisia (una società podistica del Varesotto) che sono venute in pullman ospitando anche un po' di altri soci Road.
C'è un clima di festa fantastico, aiutato dalla birra e dai panini al salame che passano rapidi di mano in mano.

Sbarchiamo e raggiungiamo Marciana Marina da dove partirà la gara. Sbrighiamo le formalità burocratiche e ci rechiamo nell'hotel che ci ospiterà.
E poi in giro per il lungo mare che pullula di atleti e accompagnatori.
E' tutto un salutare vecchi amici e conoscerne di nuovi.
La festa si trasferisce alla cena e poi, noi della lunga, torniamo in stanza... la sveglia è prevista alle 4:30.

Alle 5:30 del mattino siamo sul lungo mare, il sole non è ancora sorto ma l'alba colora d'oro la linea dell'orizzonte separando il blu notte del cielo da quello altrettanto scuro del mare.
Ultime raccomandazioni e si parte.

Road in gara nella lunga siamo sette.
Alcuni al debutto sulla ultra-distanza, altri più esperti, ma pur sempre alle prese con la prima lunga della stagione.
Il percorso è molto nervoso: i 3500 metri di dislivello sono concentrati in salite dure e discese molto tecniche, mentre lo sviluppo chilometrico è dato da lunghi tratti in costa... insomma si deve correre sempre.

Trasportato dall'entusiasmo, tento di tenere dietro a Matteo (Zardini) che però si invola.
Dentro di me penso che lo prenderò più in là (povero illuso), così proseguo con Riccardo.
Il sentiero è stretto, gli arbusti di rosmarino lo invadono rendendo incerto l'appoggio del piede. Ma è così bello riempirsi i polmoni di quest'aria tiepida e profumata.
Durante la discesa ci prendiamo alcuni rischi per superare quelli che erano partiti davanti ma che adesso non reggevano il ritmo (non capirò mai perché piazzarsi in prima fila per poi farsi superare nei primi km... non è mica un 5000!).
Si risale e si riscende, e in discesa riesco pure ad inciampare e a volare. Ma l'unica cosa ferita è il mio orgoglio.

Finalmente arriviamo al 25esimo chilometro, primo ristoro e primo cancello (sei ore).
Abbiamo quasi due ore di margine sul cancello, che significa anche che siamo andati troppo forte per me.
Infatti dopo esserci rifocillati lascio Riccardo che ha un passo ben più veloce del mio.
Ed inizia la mia gara in solitaria: è uno di quei momenti belli delle gare trail, sei da solo e puoi lasciar vagare la mente. Lo sguardo vaga intorno mentre gestisci la fatica in modo da arrivare in fondo.

I paesaggi sono davvero incantevoli.
Si scorgono delle isole i cui nomi evocano ricordi della scuola: l'Isola di Montecristo, Pianosa o la tristemente nota isola del Giglio, Capraia dove si è corso un trail la settimana precedente o, incoronata dalle vette innevate la Corsica.
Così corro e mi distraggo... anche troppo.
Devo riuscire ad arrivare al prossimo cancello entro le otto ore.
Ma non ho l'orologio, così chiedo agli altri concorrenti oppure spio i rintocchi dei campanili lontani.

[Apro una parentesi per chi non corre i trail: so che a voi sembra strano, ma ho impiegato 3 ore e mezza per fare 15 km. E non c'era neppure tanto dislivello...
Funziona così in queste gare]


Al ristoro del 40esimo il cancello viene chiuso alle 14.
Arrivo, mi faccio registrare (il termine tecnico è chippare), e inizio a mangiare e a bere.
Fa caldo (anche se temevo peggio) alla fine della gara avrò bevuto oltre sei litri tra acqua e coca.
Riparto, notando lo sguardo sconsolato degli altri concorrenti che non se la sentono di affrontare i successivi 20 km e, soprattutto, la salita più dura.
Invece io sto bene. Mi sono ripreso e inizio a corricchiare.

Raggiungo un gruppetto e mi metto in testa.
Loro si adattano, hanno paura di sbagliare strada, ma il percorso è tracciato talmente bene che lo si potrebbe seguire anche di sera.
Dopo un lungo giro di cosiddetto mangia e bevi (tratti in cui si corre salendo e scendendo), arriviamo all'attacco della salita finale.

C'è una piccola ferrata da fare.
Ci sono i volontari del soccorso alpino che aiutano, ma si riesce a salire agevolmente.
O meglio, si potrebbe salire agevolmente se i quadricipiti collaborassero un po' di più.
Finita la ferrata c'è ancora un pezzettino in cresta che sembra non finire mai... ma eccoci in vetta.

Ho pochissimo tempo per rilassarmi e guardare il panorama.
Sono le quattro e tra due ore vado fuori tempo massimo.
Mancano 12 km, tutti in discesa, su un sentiero estremamente tecnico. Dispero di riuscire ad arrivare per tempo, ma sembra che avessero deciso di darci un'ora in più.
E poi a spingermi è il fatto che, comunque, alle 19:45 il mio ferry boat partirà verso la terra ferma...

Scendo veloce. Sono perfettamente a mio agio. Salto da una pietra all'altra senza riflettere, non so se è l'occhio o la testa a decidere se un masso tiene o meno, ma non mi interessa. Voglio solo arrivare.
Di solito in queste gare mi motiva il pensiero della birra fresca che mi attende sul traguardo. Ma domenica no, sognavo di fare il bagno in mare. Immaginavo l'acqua fredda che metteva a tacere le gambe doloranti.

Così ho continuato a correre, camminare, corricchiare, rotolare verso l'arrivo.
Ogni volontario mi dava un'indicazione diversa, "mancano 5 chilometri" e dopo mezz'ora un altro "Dai, ancora 6-7 chilometri e ci sei"...
Io sorridevo loro e dentro di me li maledicevo.

Però riesco ancora a correre, e supero alcuni concorrenti.
Al Monte Capanna avevo visto gli ultimi seguirmi a poche decine di metri, ma in disceso ho recuperato.
Finalmente riconosco il paese, un vicolo stretto, l'hotel, il lungo mare e il gonfiabile dell'arrivo.

Un po' di amici mi riconoscono e mi applaudono.
C'è anche Edda che si complimenta con me dopo la linea del traguardo.
Io le lascio il mio camel bag e me ne vado dritto in spiaggia. Mi spoglio e mi tuffo... finalmente.

Gran bella gara. Gran bella festa.
Posti meravigliosi e su tutto i profumi dell'aria: il rosmarino fiorito, il salmastro del mare.
Il prossimo anno si ritorna, e questa volta il pullman lo organizziamo noi!

buone corse
Franz


Ecco i risultati dei Roads al traguardo.
La gara vale anche per il Challenge TURCO (vi invito a visitare il nuovo sito e seguire gli sviluppi della classifica HTTP://www.challengeturco.it.


Elba Trail - Eleonora per vincere
atletatimepospunteggio
T.U.R.C.O.
Matteo Zardini10:18:4599/188297,84
Riccardo Salvi10:25:02104/188295,18
Matteo Zardini11:31:32139/188276,56
Matteo Zardini12:08:17164/188288,27

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Subito dopo l'arrivo, subito prima del bagno...
Subito dopo l'arrivo, subito prima del bagno...
Commenti
  • gianluca tommasini 17/04/2013 alle 22:29:57 rispondi
    emozioni
    Grazie Franz di avermi fatto rivivere le emozioni di una gara che, anche se non terminata (mi hanno fermato al 40^ e fatto rientrare evitando il monte Capanne) mi ha arrichito di tante emozioni e sensazioni da rappresentare a tutt'oggi per me la corsa più bella.
  • sgiannetti 18/04/2013 alle 09:57:08 rispondi
    Bravo Franz , Bravo Ricky e tutti i Road presenti (anche se dalla classifica Zardini è diventato trino ) .
    L'Elba Trail è una corsa super bella che ho avuto il piacere di fare due anni fà quando era ancora sui 40 km .
    Paesaggi splendidi con viste superbe , organizzazione fantastica e ospitalità a fin di bene , cosa volere di più ?
    E poi sapendo che alla fine c'è una spiaggia e il mare che aspettano i km manco li senti ...
    invece io ho macinato i 100 km intorno a Seregno perdendo litri di sudore per questo primo week-end di primavera ...estiva .
    Adesso al Tuscany per ritemprare occhi e spirito con le dolci colline della Val d'Orcia.

    STEFANO