Gent. Fabio Fazio,
Le scrivo in merito alla Sua dichiarazione su Twitter rispetto alle domeniche ecologiche.
Lei ha affermato, in occasione dell’ultima domenica ecologica, che si trattasse di una “solenne stupidaggine”.
Bene, sono sicuro che Le sia sfuggito il fatto che, domenica scorsa, avesse luogo a Milano una manifestazione sportiva chiamata maratona.
Se le fosse capitato di passare dalle parti del Castello Sforzesco, avrebbe potuto assistere ad uno spettacolo che, ne sono altrettanto certo, non avrebbe mancato di colpirLa.
Transenne, gente, voci, colori, festa. Una grande festa. Una festa di cuori.
Ecco, deve sapere che questo spettacolo è stato tale grazie alla sua potenza intrinseca ma è stato magnificato dalla decisione di chiudere il traffico nella giornata.
Non sto a raccontarLe cosa voglia dire correre una maratona. Quanta dedizione richieda. Come sia magica quella condivisione di sforzo e di fatica che migliaia di persone scelgono di provare insieme. Come sia liberatorio tagliare il traguardo di ore di fatica, che sono molte più delle almeno due di quell’ultima mattina.
Lei di sicuro lo sa.
Io ne ho corse diverse di maratone qui a Milano, la cittĂ che amo.
Ne ho corse alcune in cui non vi era il blocco del traffico. E’ stato deprimente. Deprimente osservare il disprezzo e la sufficienza di automobilisti inferociti o alienati. Deprimente percepire lo sforzo immane dei volontari a presidiare gli incroci. Deprimente constatare una città che, pur contando innumerevoli podisti, rigetta la “propria” maratona.
Avevo data per spacciata questa gara. Avevo perso le speranze.
Ma qualcuno ci ha creduto. E l’ha fatta rinascere. Ed è riuscito a portare per strada migliaia di persone, con le scarpe da corsa. E finalmente ce n’erano altre, lungo il percorso, ad applaudire, ad incitare. A riconciliarsi con qualcosa di così umano e umanizzante come l’impegno atletico, la gioia dell’impresa che unisce.
Pensi a quante persone si sono adoperate perché tutto andasse per il meglio, come è stato.
Pensi, inoltre, a tutte quelle charity che hanno arricchito di solidarietĂ il senso di questa bella manifestazione.
C’erano anche loro, e i loro impegni, a colorare questa domenica che perfino un sole inatteso ha voluto salutare.
Mi creda: con le auto a sgasare e a strombazzare non è la stessa cosa.
Lei forse non lo sapeva.
Ma è di questo che io Le voglio parlare.
Le voglio parlare del fatto che ormai nessuno ha piĂą fiducia in un bene piĂą grande.
Lei dice che “c’è chi lavora, chi deve occuparsi…”. E io Le dico: c’è chi corre.
Nessuno deve prevaricare l’altro. Ma proviamo a credere che esistano ragioni che vanno al di là della nostra immediata percezione.
Se Lei sapeva che ci sarebbe stata la maratona, beh, mi spiace che ne abbia una così misera considerazione.
Se Lei non lo sapeva, beh, ci aiuti in questo sforzo di guardare al di fuori del nostro orticello, di ammettere che esistano ragioni diverse dalle nostre, che esiste una comunità e che, se per una volta rinunciamo ad un nostro diritto, allora può essere per garantire quello di un altro.
Venga a vederci correre, se ne ha modo.
Vedrà persone che si danno un obiettivo. Persone che lottano e che credono. Persone che hanno l’impegno come unica moneta, che rifiutano le scorciatoie, che sperano in un successo costruito sulla determinazione.
Idee, al di lĂ della retorica, di cui io sento, ora piĂą di sempre, un gran bisogno.
Con stima,
un podista.
conoscendo un po' il soggetto, credo che sia pronto a correggere il tiro, alla luce della tua civilissima ed onestissima e coerente rimostranza.
condivido tutte le tue parole.
bisogna fare in modo che le legga
ciao!
ignazio
Non ho mai amato tanto la MCM, complice anche la sorpresa che mi ha voluto fare l'organizzazione di concedermi l'assolutamente non meritato pettorale personalizzato.
Un gesto che ho voluto onorare godendomi ogni singolo passo di una gara finalmente "IN PACE CON SE STESSA".
E con il popolo dei milanesi!
Grazie soprattutto ai ROad sul percorso ed alla loro festa...
Ilaria
Ho sentito, solo riportate, le dichiarazioni di Fazio, quindi scollegate dal contesto.
Senza conoscerne i veri motivi, quindi, provo ad azzardare una spiegazione: il collegamento con la maratona non c'entra niente, forse Fazio neanche sapeva che c'era.
Probabilmente la polemica era solo incentrata a contestare le domeniche a piedi come rimedio all'inquinamento (e qui la penso come lui), senza addentrarsi in altre considerazioni.
Certo che la coincidenza ha prodotto, a mio parere (di semplice staffettista), una delle piĂą belle edizioni degli ultimi anni, finalmente con un po' di gente appassionata sul percorso e meno auto inferocite agli incroci.
Meglio sarebbe se il messaggio per Milano e la sua gente fosse: domenica si va a piedi per permettere lo svolgimento di una maratona internazionale che deve diventare sempre piĂą grande!
Credo che molta gente capirebbe di piĂą e si appassionerebbe,
gli altri...pazienza.
Ciao a tutti,
Maurizio