Un Trail a Ferragosto? Si ,grazie !

Certo,non è proprio il giorno più indicato per salutare parenti vari,per andarsene a correre in montagna.
Ferragosto,si sa,è una festa "sacra",da trascorrere con la famiglia;magari organizzando un bel pic-nic (o pique -nique) o una simpatica gita fuori porta,come usava dire un tempo.

Ma...se per caso,a qualcuno accadesse,magari dopo alcuni giorni di "vacanza" al mare con moglie e suoceri,di avvertire quel po' di noia,quel certo disagio,insomma una esplicita voglia di scappare alla ricerca di una boccata d'ossigeno,ecco,allora anche Ferragosto può perfettamente uscire dai canoni della tradizione ed essere utilizzato come toccasana contro il logorio ds vacanza.

E cosi,il mio Ferragosto,è trascorso partecipando al SENTIERO dei DRAGONI,un trail di 42 Km.,quindi una maratona,una ecomaratona,con dislivello di 2000 m. svoltosi in Val d'Arda,sull'Appennino Piacentino.
A livello tecnico si tratta di una corsa in linea che inizia ad una quota ancora collinare ma poi,passo dopo passo,porta gli atleti in un ambiente totalmente montano,dove non mancano passaggi difficoltosi(in alcuni tratti uso delle corde)ma anche splendidi panorami che ripagano la fatica sostenuta.

Morfasso,7.00 del mattino,giornata di sole,fà già caldo;chissà dopo !
Ritiro il pettorale,rivedo gli ultimi dettagli.
Porto solo la borraccia da 500 ml.
I numerosi punti di ristoro mi dovrebbero consentire un buon approvvigionamento idrico.
Quattro chiacchere con vecchi amici che non vedo da tempo.
E qualche battuta anche con Maurizio Scilla,noto esperto trail,nonchè ottimo atleta e redattore della rivista Spirito Trail.Parlando con lui,si impara sempre qualcosa.

8.30 la partenza è subito impegnativa con la salita al Passo Guselli(900 m.);poi si compie un largo giro nel Parco Monte Moria e si ritorna al Passo Guselli per intraprendere le dure salite verso i monti Menegosa e Lama.
Da qui,seguendo il sentiero di cresta,si arriva al Passo Pelizzone da dove,dopo qualche Km. di asfalto si arriva al traguardo di Casali.

Un percorso impegnativo,certo,ma sicuramente entusiasmante,che offre il meglio di sè proprio nella seconda parte,quella appunto dove gli atleti,sulle salite del menegosa prima e del Lama poi,devono sudare...ben più di sette camicie!

Il Monte Menegosa,roccia bruno-verdastra,che affiora dal terreno.Vegetazione quasi assente,ambiente brullo ma suggestivo,fascino unico.
Assolutamente da vedere(ci ho perso un bel po'di minuti per ammirare e fare qualche foto)un vero spettacolo,favorito anche dalla limpida giornata di sole.
Giunti in cima (1356 m.)si gode di una vista mozzafiato sulla pianura sottostante e sui monti circostanti.
Meritevole veramente,magari solo per un pic-nic !
Nella zona più bassa,scendendo,si passa attraverso anelli di faggi e boschi che si aprono per dare spazio a pascoli montani.

Qui,ormai solo in coda alla corsa,ho incontrato bellissimi cavalli al pascolo,per fortuna apparentemente incuranti del sottoscritto,il quale,già impegnato a non mettere i piedi in fallo su quel terreno sconnesso e...concimato di fresco,non aveva nessuna intenzione di disturbare la quiete del branco,dovendo oltretutto passarci proprio in mezzo.

Dopo la salita,una bella discesa...e,che discesa. Tecnica,supertecnica.Attaccarsi bene alle corde!Diversamente si arriva si in fondo,ma ruzzoloni.
Discesa del Monte Lama,verso il Passo Pelizzone.
Gambe ormai legnose,sudato-disidratato o quasi e...sul finale...eccoli,arrivano, aspettano me,sono famelici,sono tanti,tutti insieme:no,non sono i Lupi d'Appennino,sono i tafaniiii
Non so se a Voi sia mai capitato di essere punti da uno di questi fottuti insetti ma Vi garantisco che la conseguenza è un fitto dolore con relativo ponfo che rimangono impressi nelle memoria e sulla pelle per un bel po' di tempo. Ebbene,in quei momenti,il sottoscritto è stato la vittima designata e impotente di decine di tafani. Mi hanno massacrato,inutile scacciarli,energia sprecata. Resistenza stoica.

Ultimo ristoro al Passo Pelizzone.
Sto bevendo la mia ultima coca allorchè,una paffuta signora,abbassando il finestrino della sua paffuta auto,,si rivolge al mio indirizzo dicendo "ma come mai ha impiegato cosi tanto tempo per arrivare fin qui?"
"Perchè ho cercato margherite per lei ma purtroppo non ne ho trovate!" è stata la mia risposta più diplomatica.
Via,ancora quattro km di asfalto e arrivo a Casali,olè,con tanto di medaglia finisher infilatami sul collo al volo!
Dragoni,una birra ghiacciata,s'il vous plait !