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29 Luglio - Skymarathon "Giir di Mont" a Premana

Inserito da trullo il 07/08/2012 alle 15:56 nella sezione cross & trail

Domenica 29 Luglio c’era l’appuntamento con il “Giir di Mont” a Premana, in Valvarrone (alta Valsassina).
Quest’anno, come capita spesso, la skymarathon era una delle cinque prove del circuito di coppa del mondo e quindi i nomi di “quelli forti”, anche stranieri, erano molti.
Poteva mancare la presenza dei Road Runners? In effetti sì, avrebbe potuto, ma noi c’eravamo.

Arriviamo il sabato nel tardo pomeriggio.
Quest’anno, dopo Andrea e Stefano che già erano presenti con me l’anno scorso, sono riuscito ad aggiungere altri amici alla lista di “quelli che mi odieranno dopo aver partecipato alla gara”!
Quindi siamo: Andrea, Salvo (che però non correrà causa infortunio), Giada (che non correrà per non lasciare solo Salvo), Sofia, Stefano, Enrico (acerrimo nemico del QT8), Simona (G.S. Montestella).
Tutti sulla distanza lunga di 32 km e 3.400 mt. di dislivello positivo.
La mattina seguente saremo raggiunti da Angelo, che riusciamo a vedere prima della partenza e Vanni, che invece hanno optato per la Skyrace da 20 km. e 800 mt. di dislivello positivo.

La sera del sabato la passiamo tra ritiro pettorali, cena dalla “Peppa”, l’unica trattoria del paese e presentazione in piazza della gara e degli skyrunners più forti.
Inspiegabilmente nessuno del nostro gruppo è chiamato sul palco e quindi ce ne torniamo nei nostri appartamenti, decisi l’indomani a mostrare il nostro valore durante la gara.
Un buon piazzamento ci garantirebbe un servizio più veloce l’anno successivo dalla “Peppa”, invece dell’attesa di un’ora per una pizza!
Le motivazioni per far bene non mancano quindi.

Domenica mattina sveglia alle 5,30. Colazione e poi via verso Premana.
L’accesso al paese per le auto non è permesso il giorno della gara, quindi si parcheggia nella zona industriale e poi le navette ci portano alla partenza.
E’ subito atmosfera delle grandi occasioni: un sacco di gente, questo è un giorno particolare per tutta la valle e l’elicottero a 20 mt. sopra le nostre teste che atterra e riparte in pochi secondi fa davvero impressione.
Ci cambiamo in palestra e poi saliamo verso la piazza centrale del paese, da dove si parte.
L’attesa dello start è abbastanza noiosa ma finalmente verso le 8,20 si comincia a correre.

Dopo un breve giro di Premana, tra applausi e anziani che suonano campanacci dalle finestre, subito la prima discesa che ci porta dai 1000 mt. a 780 mt., breve ma resa viscida dalla pioggia caduta durante la notte.
Devo tagliare qualche tornante (come quelli bravi) per superare chi ha un po’ paura di scivolare e poi, passato il torrente, ecco la prima salita che arriva all’Alpe Chiarino (1558 mt.).
Si va tutti in fila con una camminata veloce e dove il sentiero spiana un po’ si corre.
I mostri davanti probabilmente la corrono tutta fino in cima.
Non c’è il sole a picco ma si respira a fatica. Fortunatamente i ristori sono molti, ben forniti e la gente che fa il tifo chiamandoti per nome aiuta tanto.
Un tratto di saliscendi anticipa la prima vera discesa della gara ed è un bene, perché così si preparano un po’ le gambe ad un altro tipo di sforzo.
E quindi giù in picchiata fino all’Alpe Forni (1.164 mt.) e successivamente all’Alpe Vegessa (1.190 mt) dove è posto il primo cancello orario delle 2 ore.

L’anno scorso ero arrivato qui già con i crampi e arrivare alla fine era stata una tortura, visto che mancavano ancora due salite e due discese.
Questa volta sto bene e prima dell’inizio della seconda salita verso la Bocchetta di Larec (2.063 mt.), circa all’undicesimo chilometro, vengo raggiunto da Enrico che sta andando in progressione.
Mi chiede come sto (bene direi) e mi dice di salire insieme. Ci provo per un minuto, ma ho paura di finire fuori giri: conosco bene il percorso e l’incubo dei crampi continua a girarmi nella testa.Lascio andare Enrico e continuo con il mio passo.
Il sentiero è ripido e solo per questo tratto è permesso l’uso delle bacchette.
Ma io sono un purista, e soprattutto un fesso, e quindi niente bacchette: solo gambe.
Arrivo così in cima alla seconda vetta, sempre emozionante, ancora abbastanza fresco.
L’interminabile tratto esposto sul fianco della montagna, le urla dei tifosi, anche dei baschi venuti qui apposta per la gara con il loro “VENGA VENGA!” e dello speaker che ti incita a non mollare, sono da brividi.
Mi butto in discesa. La mia freschezza è tale che dopo 10 minuti inciampo e faccio un tuffo carpiato fortunatamente nell’erba. Voto: 9,975.
Maledetti giudici… si poteva fare meglio.
Subito in piedi, qualche dolorino per la botta ma si ricomincia. Sono a metà gara e il tempo non è male.

Al km.21 inizia la terza ed ultima salita, con tanta gente seduta sui pendii, sdraiata a prendere il sole, a dormicchiare, che commenta le facce dei corridori: “Quesch’é l’è bel fresc, al cur amò” (in stile Compa), che mi fa ridere.
Ai ristori bevo sali, coca cola, mi rovescio acqua in testa, mangio pezzi di anguria e frutta secca.
La terza salita fino all’Alpe Deleguaggio di 600 mt di dislivello me la ricordo, non finisce mai.
Molto pendente all’inizio e poi un continuo saliscendi fino alla croce.
Ma stavolta le gambe funzionano, corro e arrivo dopo 4 ore all’ultimo ristoro.
Perfetto, ho più di mezz’ora di vantaggio sul mio tempo record qui.
Adesso circa 5 km di discesa spacca gambe, ma scendo bene, sto insieme a due ragazzi che corrono qui per la prima volta e mi chiedono ogni due minuti quanto manca alla fine.
Potrei aumentare un po’ il ritmo ma non importa.
Uno di loro cade, ma nulla di grave. Lo aspettiamo e ricominciamo la corsa verso il traguardo, che arriverà dopo mezz’ora.

Al traguardo trovo le facce amiche e il tifo di Salvo con la mitica tromba delle campestri di quest’inverno e Giada munita di macchina fotografica, poi Enrico che con una grande prestazione mi rifila 11 minuti nella mia gara “di casa” e che già si è portato avanti nella sfida del terzo tempo con 3 birre e Angelo che ha portato a termine la gara corta e già si pente di non aver corso la lunga!
Molto soddisfatto della mia gara, aiuto gli altri a svuotare il fusto della birra, poi doccia e infine aspettiamo gli arrivi dei nostri compagni di avventura:
- di Andrea, che in realtà quando torniamo dalla doccia troviamo già seduto su una seggiolina beato con il suo cappellino alla “Gino Bartali” e con una fetta di anguria in mano;
- di Sofia, che spunta in fondo al rettilineo zoppicante e in lacrime per una storta dopo aver corso gli ultimi 4 km soffrendo, ma che non si arrende e continua a correre fino al traguardo;
- di Stefano, che come una ballerina della Scala finisce la sua fatica sulle punte a causa delle vesciche;
- di Simona, che nonostante fosse al debutto in una skymarathon così massacrante, per un pelo non è riuscita a passare il secondo cancello orario.

E’ la quarta volta che gareggio a Premana e tornando a casa in auto so già che ci sarà la quinta tra un anno.

Marco Frigerio

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Andrea si rifocilla all'arrivo!
Andrea si rifocilla all'arrivo!
Commenti
  • Franz.Rossi 08/08/2012 alle 08:11:23 rispondi
    Un bel resoconto
    Bravo Marco e bravi tutti, davvero un bel resoconto...
    Il Giir è una gara che mi manca, ma credo che l'anno prossimo proverò anch'io ad essere alla partenza

  • trullo 08/08/2012 alle 10:48:35 rispondi
    Errata corrige!
    Il dislivello positivo totale è di 2.400 mt. e non di 3.400 mt. come ho scritto! Scusate. Comunque mentre si corre sembrano 4.400 mt ;)