Il Passatore si colora di Road

Squadra ultra in grande spolvero al Passatore 2012 con ben 18 atleti iscritti e 15 arrivati al traguardo in un’edizione record della storica 100 km con oltre duemila iscritti che da Firenze a Fiesole hanno poi scollinato al passo della Colla per arrivare infine a Faenza nel cuore della notte.

Edizione RoadRecord anche per i risultati: questa edizione era valida come campionato italiano assoluto Fidal (l’italiano master sarà alla Torino-Saint Vincent di metà ottobre) e la nazionale Ilaria Fossati è salita sul terzo gradino del podio (ed è quindi campionessa sociale) oltre ad aver ottenuto il miglior tempo Road in assoluto.

Prima di parlare del campione sociale una parola sul Presidente che ha vinto la sua categoria con un eccellente 14h24’46”. Campione sociale Lucio Bazzana, il grande ultramaratoneta neo Road secondo di squadra al traguardo seguito da Stefano Calvi, prima 100 in carriera, che chiude con un ottimo tempo.

Ed ecco l’altra grande sorpresa (ma non troppo per chi l’ha vista in corsa alla Strasimeno e soprattutto alla 50 km di Romagna): Loredana Lamonica è la quarta Road, anche per lei buona, anzi buonissima la prima, mentre per il coach Ale il Passatore in bici sta diventando un classico.

A questo punto una parola su Valerio Fatatis che pur essendo in grande forma all’inizio della discesa (quindi a metà gara) si è dovuto arrendere e ritirare per un guaio fisico: lo aspettiamo a Torino.

Gli altri ci sono tutti, arrivati e no, ci sono Marco garmin Dari e Paolo Baldon sbarcato la sera prima dall’Argentina per correre il suo quinto Passatore, c’è la roccia Luciano Micheletti che il sabato precedente aveva fatto solo 88 km e Piermario Sasso, un altro che alla fine c’è sempre (al massimo se è un po’ stanco si beve un bel caffè) e gli esordienti Pietro Landriani e Bruno Meneghetti e Robino Arti e poi la ‘veterana’ Sara Collura, ormai una certezza, ed un’altra neo Road, brava!, Claudia Pasolini.

Ma non solo perché, almeno fino ad un certo punto ci sono state anche Simonetta Bono, ormai una vera ultra ed Antonella Todisco. E poi Sabina, Walter e tutti gli altri che sono stati di conforto e di aiuto con bevande e ricambi asciutti in cima alla Colla quando il sole è calante e dalla valle sale il fresco fiato della notte imminente.

Per me tutte/i sono sullo stesso livello perché decidere di correre questa gara è già una prima vittoria, il resto verrà e se non è per questa volta sarà per un’altra, perché nel Passatore c’è molto ed anche molto di più di una gara su strada con le sue salite, i suoi strappi continui, la ripida discesa dopo la Colla, la notte e le luci ondeggianti che ciascuno di noi portava in mano, sulla testa, in vita e che rispecchiavano il nostro andamento, forse anche il nostro morale. Ed i ristori, la gente, l’Orsa maggiore, le lucciole (un po’ meno quest’anno).

Nel Passatore e nel mio sfinimento io, ogni volta, scopro qualcosa di me.

forever on the road!

Paolo Valenti