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La mia MCM12

Inserito da Ignazio il 24/04/2012 alle 10:40 nella sezione strada

Un veloce resoconto di una domenica diversa.

Premesso che avevo giurato di non correre mai a Milano, per mille motivi, ho poi cambiato idea dopo diversi anni, per altri mille motivi. Così, dopo un viaggio in metro lunghissimo, con tanti amici che entrano ad ogni fermata, grazie ad un'organizzazione perfetta (sempre il solito... grazie) e dopo 50 minuti di attesa sotto la pioggia alla partenza (ma stavolta ho l'ombrellone arcobaleno, ci sta sotto un sacco di gente..) ho potuto finalmente iniziare la mia sfida ai 42km, per la decima volta. Ma questa volta giocavo in casa.

Dolori al tendine, preparazione un po’ casalinga, allenamento altalenante, pensieri che distraggono, tutti ingredienti che mi facevano temere o preoccupare... ma piano piano... tutto si può fare. O quasi.

E così sono partito, insieme ad altri 6000, ho tenuto la mia media fino ai 37km, perfettamente on time, poi ho iniziato a sentirla tutta, ed i crampi mi hanno azzoppato, in modo piuttosto violento.

Ho perso tempo, quasi 9 minuti, ancora una volta, fermandomi e camminando un po’, ma ho chiuso, un po’ deluso, in 3h.37min.18sec, bruciando molto margine nei 4 km finali (a parte lo sprint finale).

Tutto questo con pioggia ininterrotta dall’inizio alla fine, senza tregua, con temperature non proprio primaverili. Freddo freddo freddo.

Devo dire però che è stata una bellissima corsa, e Milano, che rimane in fondo la mia città, di sempre e da sempre, è stata, per me, molto emozionante e coinvolgente, per una volta. Vederla così, correndo e faticando, mi ha riconciliato con lo schifo che ci tocca subire tutti i giorni ed a cui ci siamo purtroppo abituati.

Il blocco del traffico, tantissimi stranieri in gara ed a bordo strada, l’organizzazione di buon livello (è quel che ho visto e vissuto io... giudizio personalissimo), il tifo lungo il percorso, tutti gli atleti della staffetta che aspettavano il loro turno ed applaudivano, tante facce note ed alcune famose, ed un percorso conosciuto ad ogni curva (sapete cosa vuol dire conoscere ad ogni curva cosa vi aspetta? Può essere uno psicodramma, o un grande aiuto. In questo caso per me era come andare a memoria, ed ha fatto la differenza).

E poi era bello correre in questa città, che ha degli scorci bellissimi, anche col grigio, con la pioggia ed il vento e le pozzanghere. Corso Venezia, Montenapoleone, via Manzoni, piazza Duomo tutta applausi…ti senti un drago, anche se sai che molti ti stanno disprezzando... la tua autostima cresce.

...e poi arrivare giù dai Bastioni di Porta Venezia al 24esimo km, e con gli "spalti Road" a sinistra, prendere lo slancio per la curva tipo cross... e vedere un puntino rosso all’angolo, e capire che “sì, è lei...” ed è proprio tua moglie (Sara) che ti aspetta, beh, è tutta un’altra cosa. E poi tutti che ti conoscono e chiamano il tuo nome o il tuo club e ti incitano.

Tanti Road! tanti 5 con la mano! Tanti incitamenti più o meno timidi. Anche Paolo, il negoziante da cui di solito compri le scarpe da corsa è lì in viale Papiniano “vai... Ignazio!!”. E tanti bambini che ti danno il 5 con la mano... non è New York, ma non è neanche il solito grigio indifferente. E poi oggi sei protagonista, che non fa mai male, nella vita, ogni tanto.

Ed ancora, a crisi iniziata, km 36, quando meno te lo aspetti... ecco uno zio Paolo che ti spunta da sotto un ombrello - prima dell’inferno dei rettilinei perimetrali di quella vecchia e maledetta fiera - e ti corre al fianco per 500m incitandoti... E più avanti la zia Ben col cane... ed io piano piano a proseguire dolorante.

Questo vuol dire cambio di umore nel giro di pochi secondi. Non importa se poi dietro la curva sei di nuovo solo per due km sul corso Sempione….piano piano ce la fai, quasi.

È una scuola, questa fatica che ci si autoinfligge con la maratona, anche se la distanza non mi è congeniale (ed i risultati lo dimostrano…). Ed i postumi sono piuttosto dolorosi. Ma continua a piacermi, in parte so perché, in parte resta un po’ difficile da capire o da spiegare. Ed anche se non sono soddisfatto del risultato, sono felicissimo di aver corso a Milano, e lo rifarò.

In fondo l’avevo promesso anche a Linda, ed anche per questo all’arrivo non potevo non essere contento (foto). Grazie a tutti, dunque, a chi c’era fisicamente, ed a chi mi ha pensato a chi ha collaborato, incitato, nutrito, applaudito, organizzato, sostenuto.

È stato diversamente bello.

Alla prossima.

Forza Road

igna

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Ignazio e Antonio, arrivo insieme
Ignazio e Antonio, arrivo insieme
Commenti
  • Matteo Pirola 27/04/2012 alle 10:25:07 rispondi
    grandi Igna e Antuàn,
    bel sorriso d'arrivo, che sembra quasi da partenza.
    viste le condizioni della gara, questa foto vale un manifesto promozionale per la "sfida ai 42km"!

    felice di essere stato li con voi.

    a presto,
    ciao a tutti
    m