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Valcava Sky Trail 2012 - Tofeo Conti Romano

Inserito da Aramir79 il 22/04/2012 alle 16:06 nella sezione cross & trail

Con l'arrivo della primavera i prati e gli alberi fioriscono, le nevi si sciolgono, i raggi di sole iniziano a rinvigorire le pelli ancora bianche, i parchi si riempiono, e per noi sportivi, o meglio per me, che con il caldo ci azzecca poco, lascia per un tratto la strada, e cerchi nuovi obiettivi, nuove emozioni, nuovi sogni sui sentieri delle nostra amate montagne.
Con questi presupposti ho condiviso ieri, con Andrea Vandoni, una prima uscita in montagna, tanto per rispolverare le scarpe da trail e testare la condizione.
Tra le migliaia di opportunitĂ  che si presentavano, abbiamo optato per una gara provinciale, quasi da sagra di paese, ma con un parterre di grandi atleti: la Valcava Sky trail - Trofeo Conti Romano, sui monti della bergamasca.

Un percorso di appena 15 km ma con un dislivello di tutto rispetto (1000mt).
La prima parte completamente in salita, con piccoli tratti pianeggianti, e gli ultimi 6 tutti in discesa.
Esso richiama molto quello della Resegup, e forse è anche questo uno dei motivi che ci ha spinto alla definitiva scelta.

Partiamo da Milano verso le 12:30, con un sole da leoni ma con nubi grigie all’orizzonte.
Arriviamo dopo un’ora a Caprino Bergamasco, un grazioso paesino arroccato sulla montagna.
Dopo la pratica di consegna dei pettorali, mancavano ancora due ore alla partenza. Che fare? Semplice osservare la concorrenza.
Ogni volta che arrivava un atleta subito la nostra autostima si abbassava. Tutta gente di montagna, che mangiava polenta e salite, con fisici davvero invidiabili.
Infatti è strano vedere cittadini come noi che si appassionano a gare cose estreme. Ma questa è la bellezza di chi vive con passione questo sport.

Dopo esserci cambiati, optando per una semplice maglietta e la nostra canotta come porta bandiera, la tensione sale.
Non tanto per la gara in se, ma per il fatto che avevo solo 4 ore di sonno, avendo partecipato la sera prima ad una rimpatriata tra amici.
Il sonno, le gambe non molto reattive non mi permettevano di interpretare nel migliore dei modi la gara.
Comunque poca prima della partenza siamo riusciti a conoscere il terzo road Enrico Mariani, veterano della gara, con il quale abbiamo scambiato qualche parole sulla strategia da seguire.

E’ curioso vedere come anche alle gare più sconosciute, il blue - arancio colori la griglia di partenza.
Alle 15,30 il fatidico sparo con piĂą di 180 partenti.
Il ritmo inizia subito ad essere sostenuto.
Io e Andrea stiamo insieme per 500mt ma subito decido di lasciarlo andare, pensando a mantenere un ritmo che non mi portasse fuori giri fin da subito.
Inizio ad affrontare le prime salite corricchiando, per fare anche un po’ di allenamento.
Non avendo parametri chilometrici, né di tempo, avendo dimenticato il Garmin a casa, mi affido all’ascolto del mio corpo, il migliore cronometro che esista.
Il percorso inizia subito ad essere nervoso, con piccoli strappi di 200-300 mt, e grandi discese.
A tal proposito mi domandavo dove fossero questi 1000 mt di dislivello.
Al 5km fui subito accontentato, vedendo davanti a me una ripida salita composta di ben 1200 scalini, che costeggiano la teleferica usata della vecchia cava.
Piccoli gradini di cemento, talmente stretti che non ti permettevano di superare ne di essere superato.
Quindi anche se le gambe iniziavamo a diventare dure come cemento, a causa dell’eccessivo sforzo, tu dovevi comunque continuare, pena il tappo che si sarebbe creato.
Dopo aver usato varie tecniche come avanzare a gattoni, ho iniziato a tenere la testa bassa ed andare a ritmo di fiato.
Grazie a questa tecnica sono arrivato in cima.

Ma la salita non era ancora finita. E li i primi crampi iniziavano a farsi sentire.
Ma proprio in questi momenti mi veniva in mente il nostra grande Mauro, quando mi aveva sostenuto in una delle ultime gare e causa dei crampi.
E questo pensiero mi ha accompagnato fino alla cima, facendomi passare la fatica.
Subito un piccolo ristoro mi ha ridato un po’ di ossigeno e poi giù per il sentiero.
Io poco avvezzo alla discesa, mi sono buttato a capofitto, ed ho iniziato a correre. Un vero miracolo! Recuperando così una decina di concorrenti. Ma ormai verso gli ultimi 2km di gara, le energie si stavano inevitabilmente esaurendo.
A 500 mt dall’arrivo gli organizzatori non hanno mancato un tocco di crudeltà in più, facendoci guadare un piccolo fiumiciattolo, nel quale mi ci sono buttato a capofitto.
Ormai le voci dello speaker si sentivano all’orizzonte. Era fatta.
Anche questa gara era stata portata a casa in 2h 18’.
L’obiettivo era stare sotto le 2h, ma poco male.

Dopo essermi ripreso e ricambiato, visto che la doccia era gelida, con Andrea abbiamo scambiato le impressioni della gara, mettendo le gambe sotto il tavolo.
Visto che la prestigiosa organizzazione aveva previsto per tutti i partecipanti anche un lauto pasto, contornato dalle premiazioni e dalla classica riffa che tanto contraddistingue le gare trail.
Che dire se non che la stagione della montagna è iniziata, che tanti progetti con i compagni di sempre (Andrea e Marco) sono in cantiere, e che nella solitudine dei sentieri di montagna una voce amica mi accompagnerà da ora in poi (quella di Mauro).

Stefano Finizio

AtletatimeposTurco
Andrea Vandoni2:04:4710776,00
Stefano Finizio2:18:1413086,00
Enrico Mariani2:25:5014054,00

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