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Trofeo Dario & Willy: una skyrace sotto casa

Inserito da Franz.Rossi il 02/05/2014 alle 16:43 nella sezione cross & trail

Era iniziata in modo burrascoso, con un problema personale, un paio di giorni di brutto tempo, le gambe stanche...
Il 1 maggio, nel complesso di controvoglia, sono andato alla partenza della 10 edizione del Trofeo Dario & Willy a Valmadrera, una skyrace che è stata allungata (forse perché era anche campionato italiano) a oltre 23 km con un dislivello positivo di 2010 metri, insomma bella cattiva!
A questo tipo di gara partecipano atleti estremamente agguerriti, si parte coltello tra i denti e si dà tutto. Insomma, mentre li guardavo scaldare, mi sentivo un pesce fuor d'acqua. Se poi si aggiunge che ero tra i pochissimi ad avere con me i bastoncini...

La giornata è splendida, cielo azzurro, montagne in bella mostra all'orizzonte, temperatura intorno ai 14 gradi... insomma non correre sarebbe stato un delitto.
Ritiro il pacco gara (una bellissima maglia a mani lunga), indosso il pettorale e mi avvicino al gonfiabile.
Incontro Enrico e subito dopo Andrea e Matteo. Andrea fa pretattica e afferma di avere un problema alla caviglia (puntualmente sbugiardato dal risultato), Matteo è in splendida forma, ma ha già la testa orientata alle lunghissime distanza. Enrico è al debutto stagionale, quindi sa già che dovrà pagare scotto.
Da parte mia, ho nelle gambe già parecchio disvlivello ma una skyrace è sempre una skyrace...

Si parte.
Ci sono circa un paio di chilometri di lancio, con un pezzo di asfaltata che diventa subito viottolo mentre risaliamo verso l'attacco del sentiero. Il gruppo si sfila e io resto prudentemente in coda (anche perché i brianzoli scatenati erano partiti come se fossero ad una mezza su strada).
Quando si inizia a salire prendo il mio passo e recupero qualche posizione. Il terreno è fangoso e il piede scivola, aumentando di parecchio la fatica. Benedico il fatto di avere con me i bastoncini.

Il primo cancello è a Pianezzo dopo un'ora e quarantacinque di gara, continuo a salire e, conoscendo bene il percorso, doso le forze per arrivare bene al Rifugio SEV.
Una volta scollinato si inizia a correre fino a quando la discesa diventa un unico sentiero di fango e anche stando fermi si scivola verso valle. Dopo aver tentato di correre preferisco optare per una discesa più tranquilla... insomma cammino puntellandomi ai tronchi.
Il bosco è meraviglioso e appena posso spostare l'attenzione dal sentiero inizio a godermi i dintorni.

Arrivati a Terz'alpe si risale verso il sentiero a me noto, ma arrivati al colletto si continua a salire fino alle crestine delle antenne. Un paio di passaggi davvero spettacolari e poi ci rilanciamo in discesa verso il ristoro al rifugio SEC da dove riprendiamo a salire fino alla vetta del monte Rai.
So che bisogna scendere fino a San Tommaso e so anche che il sentiero, anche quando non piove, è invaso dall'acqua. In effetti così è, tanto che devo continuamente rallentare. In discesa andare lenti significa fare più fatica che andare veloci. Significa usare i muscoli al contrario.
Mi superano in tantissimi. Li ammiro per il coraggio che dimostrano. Io, che pure ho una buona padronanza della tecnica per correre in discesa, non mi fido di lasciarmi andare, loro si lanciano, volano, si rialzano e ripartono...

Arrivo al nuovo cancello e sbircio l'orologio di un concorrente: 3 ore e 12. Ho 45 minuti di margine e mancano meno di sei chilometri.
Faccio due conti (errore gravissimo) e mi dico che posso arrivare vicino alle 4 ore, ma il pensiero non fa a tempo a formarsi che il sentiero si inerpica. Dall'alto arrivano grida belluine e sirene da stadio.
Un gruppo di ragazzi incita i concorrenti, hanno parrucche rosse o corna da diavoli. Mi arrampico per l'erto sentiero usando le loro urla e finalmente sono in cima. E' l'ultima salita. Mancano tre chilometri e siamo a picco sul traguardo, ma ci sono cinquecento metri da scendere.

L'ultima discesa è una vera spacca gambe.
La scalinata finale che immette sul lungo lago è il colpo di grazia. Vorrei allungare ma sento le pulsazioni salire e le gambe vuote. Ma mentre mi avvicino al traguardo scorgo il cronometro: 4:29:40. Venti secondi per restare sotto le quattro e trenta. Un ultimo sforzo ed è fatta...

Mi fermo sul traguardo a veder arrivare gli altri concorrenti e a recuperare un po' la stanchezza.
Saluto Andrea e Matteo che sono già cambiati, saluto Enrico che arriva provato ma soddisfatto ed è ora di tornare a casa...

Ed ecco i risultati dei nostri portacolori:

Trofeo Dario & Willy - 24km 2010 D+
atletatimepos.
ass.
pos.
cat.
ANDREA Vandoni3:53:50271/483153
MATTEO Zardini4:01:54308/483176
FRANZ Rossi4:29:49415/48350
ENRICO Mariani5:11:21474/48320

Alla prossima!
Franz

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Commenti
  • francy.fracassi 03/05/2014 alle 10:35:44 rispondi
    complimenti a tutti!!
    Grande franz e complimenti a tutti i road che hanno partecipato!!
    Dalla tua descrizione il percorso sembra davvero molto panoramico e tecnico, non conoscevo questa sky race ma l' anno prossimo ci faccio un pensierino!!
    Francy




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