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Il primo giorno di scuola. Ovvero, è ripartito il Brianzolo!

Inserito da ste_scal il 18/01/2018 alle 10:05 nella sezione cross & trail

Avviso al lettore: sappi, caro lettore che in questo breve racconto troverai un sacco di frasi scontate e banalità sconcertanti; se tutto ciò ti procura fastidio, beh, ti capisco: anch’io non sopporto l’uso smodato del linguaggio aulico e l’abuso di metafore altisonanti.

Comunque: eccoci di nuovo qui a parlare del Campionato Brianzolo di cross che, come ormai abitudine da qualche anno, prende il via nei prati della capitale del mobile, che di certo è uno dei capoluoghi della brianza.
Siamo a Cantù, benedetti da una tiepida giornata di sole, talmente tiepida che, complice anche il mio pessimo stato di forma e i chili accumulati nelle vacanze natalizie votate al cibo e all’ozio, comincio a sudare ben prima di partire, pedalando i dieci chilometri che dividono casa mia dal campo di gara.

Come si sa, amo il Brianzolo per molti motivi. Uno di questi è che le diverse tappe si corrono a non più di 20 chilometri da casa mia; c’è poi il fatto che si corre di pomeriggio e che i contendenti di una certa età partono per primi, alle 14:30. Così, con un po’ di impegno, alle 16.30 sei a casa, pronto per adempiere ai tuoi doveri coniugali (che alla nostra età consistono principalmente nell’accompagnare tua moglie in posti tremendi, tipo il Briko o peggio ancora, l’innominabile e nota catena scandinava di grandi centri dell’arredamento).
Fatto sta che, a un quarto alle due, sono lì. L’effetto è quello del primo giorno di scuola, dopo le vacanze estive: ci si saluta con gli amici, si scherza, ci si guarda in giro a cercare i volti noti dei vecchi compagni.

Sembrano passate poche settimane e non un anno intero (via avevo avvisato che avrei indugiato in scontate banalità). Ma eccoci qua, ci siamo tutti! O quasi... Il GP, subito carico a mille, il suo amico Maurizio, gli amici di Cremella, il cui gazebo è ormai diventato il nostro punto di riferimento nell’accampamento occasionale piantato tra la partenza e la tenda del ristoro. Dei nostri mancano il Piermario (che però, dice Stefano, ha assicurato la sua presenza già dalla prossima tappa, la leggendaria Capriano di Briosco) e non si vede da nessuna parte il Lucio. Strano.
Sapevo che il Lucio aveva deciso di cambiare casacca, ma pensavo non avrebbe rinunciato a partecipare all’ennesimo campionato di cross. Per salutarlo, avevamo pensato di indossare la maglia celebrativa che avevamo prodotto due anni fa per celebrare tanto l’en plein di quell’anno (GP, Stefano, Lucio ed io avevamo corso tutte e sette le tappe del campionato) quanto il pizzico di follia che, eravamo consci, aveva fatto da carburante alla mini impresa che pensavamo di avere compiuto (la follia... l’eredità di Erasmo... Erasmus Legacy, tutto si spiega).
Invece il Lucio non s’è visto. Magari ci sarà alla prossima, magari non ci vedremo più. O forse comparirà all’improvviso con una bottiglia di prosecco e sei bicchieri di vetro, ché il vino buono non lo si può bere nei bicchieri di carta! Staremo a vedere.

Ma torniamo a noi. Come credo molti avranno intuito, questo campionato mi diverte da matti: mi piace la compagnia, mi piace fare il giro di ricognizione con il Fausto (Presidente storico dei 'Cremellas' e mio concittadino), GP e il Maurizio, giro che passiamo raccontandoci le ragioni per cui andremo tutti malissimo; amo il post gara e, di nuovo, le chiacchiere e le educate prese in giro. Amo i ristori, così anacronistici da risultare commoventi e le pacche sulle spalle a perfetti sconosciuti con cui ti sei misurato in una volata al rallentatore ma con il cuore che ti chiede pietà.
L’unica cosa che non mi piace, anzi, che mi mette una certa ansia e mi procura una significativa sofferenza, è la gara vera e propria, ma purtroppo non se ne può fare a meno, perché questa mezz’ora di sofferenza che raggiunge punte atroci, è quella che dà il senso al tutto.

Come tutti, vorrei cominciare anch’io l’anno con un buon proposito: mi riprometto di non annoiare nessuno indugiando nel racconto della mia gara (peraltro corsa nelle retrovie inseguendo il Fausto, che perfidamente mi ha illuso, facendosi raggiungere all’inizio del secondo giro, per poi accelerare e piantarmi in asso definitivamente).
Una gara che si è conclusa sul lungo (per me lunghissimo) rettilineo finale dove il GP, arrivato da un pezzo, con un velo di commiserazione nel tono della voce, mi incita a non rallentare che altrimenti mi raggiungono da dietro (e io che pensavo di avere accelerato...).

Giungo al traguardo e scopro che eravamo sei Road over 50. Primo socio della nostra batteria, così veloce da non averlo nemmeno visto, è Marco Valvassori.
Mi ristoro, torno al gazebo e mi trovo lì, bel belli, ‘Mister’ Stefano Scala e Marco ‘Ronk’ Ronchetti, arrivati direttamente in bici dall’East Village (che poi sarebbe la zona di Milano Est dove risiedono i due). Si palesa pure il nostro atleta di punta, Cristiano Marchese: insomma, è il momento dei campioni, quelli che terranno alta la bandiera; e in effetti, se scorrete la classifica, i fatti lo dimostrano!

32° Campionato Brianzolo di corsa campestre
1^ tappa - Cantù, 13 gennaio 2018
ClassificaNome e CognomeCategoriaPos. Cat.Tempo
58 Marco Valvassori SM55 14 27.40
77 Gianpaolo Calegari SM60 10 28.51
102 Giuseppe Mauri SM55 27 30.24
9 Cristiano Marchese SM45 4 22.41
28 Marco Ronchetti SM40 16 24.10
46 Stefano Scala SM45 22 25.05


Sono quasi le quattro e mentre quelli forti cominciano il riscaldamento, mi affretto a prepararmi per il rientro ché all’inizio di gennaio a quell’ora nei campi della Brianza cominciano inesorabili ad allungarsi le prime ombre della sera.

Faccio appena in tempo a sentire la speaker annunciare che i Marciacaratesi hanno deciso di mettere in palio un trofeo alla memoria del loro storico presidente, Giorgio Molteni, che due anni or sono, poche settimane dopo la fine del Brianzolo, ha deciso di lasciarci per sempre. Il trofeo se lo aggiudicherà la Società che porterà al traguardo della tappa di Carate Brianza il maggior numero di atleti Master. Penso che sarebbe bello onorare la figura di Giorgio Molteni provando ad aggiudicarci il riconoscimento a lui dedicato. Cari Road, pensiamoci!

Sabato prossimo c’é subito una pausa (meno male!), poi tutti a Briosco, o meglio a Fornaci di Capriano di Briosco, a correre quello che, secondo molti (in verità solo il GP, ma fa niente), è il percorso di cross più bello al mondo!
Noi ci saremo, il Road ci sarà e questa volta potremo avere anche qualche fanciulla di blu-arancio vestita. Vi faremo sapere!

Giuseppe ‘Gima’ Mauri

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Forse la forza non scorre potente in noi. Ma la follia certamente si!
Forse la forza non scorre potente in noi. Ma la follia certamente si!




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